“La lotta di Franco Basaglia contro i manicomi perché conta «più il malato della malattia»”. Nato a Venezia nel 1924, laureato nel 1949, specializzato in malattie mentali nel ’52, l’anno dopo sposa Franca Ongaro, che gli darà due figli e sarà la compagna di mille battaglie. Frustrato dall’accademia («Direi che tutto l’apprendimento reale avviene fuori dall’università. (…). Io sono entrato nell’università tre volte e per tre volte sono stato cacciato», racconterà in una delle Conferenze brasiliane), si immerge nel primo manicomio a Gorizia nel 1962: «C’erano cinquecento internati, ma nessuna persona». Ovunque «vi era un odore simbolico di merda». Uno spazio nero dal quale trasse l’«intenzione ferma di distruggere quella istituzione. Non era un problema personale, era la certezza che l’istituzione era completamente assurda, che serviva solamente allo psichiatra che lì lavorava per percepire lo stipendio alla fine del mese». Leggi tutto l’articolo di Gian Antonio Stella su Corriere della Sera qui https://www.corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_NAZIONALE_WEB/2020/08/17/31/pe-lui-slego-i-spanmattispan-p_U32001793289254bUF.shtml?fbclid=IwAR2kPvDMPLaV9JN_m4oK1Oum9a03Tn8DBm_zIWpXjDfS4lob2aW6mDJqgv0